Penso che tu abbia ben presente il momento, simile ad un’epifania, in cui hai deciso di iniziare a lavorare in proprio.
Non intendo quello in cui l’idea ti ha sfiorato la mente la prima volta, ma proprio quello in cui hai fatto tutti i passi concreti per arrivare a dire: “Questa è la mia attività, me la sono costruita da solo/a, lavorerò con tutto me stesso/a perché diventi fiorente e di successo!”.
Quello che non ti avevano detto
Prima di iniziare, ti sei informato e hai parlato con molte persone di professionalità diverse.
Ne sei uscito frastornato, ma anche più consapevole.
Unico problema: nessuno ti ha detto chiaramente che il successo della tua attività dipende in egual misura da un equilibrio instabile tra un atto di fede continuo e reiterato e un calcolo accurato e continuo.
Insomma, so che adesso immaginerai un essere mitologico a metà tra un guru della mindfulness ed il fantozziano ragionier Filini: per scacciare quest’immagine dalla tua testa, ti faccio alcuni esempi di trappole in cui potresti essere caduto, ignorando questo principio, che si riflettono sulla gestione pratica della tua attività: quella che ha a che fare con i soldi che ci investi.
Ma chi sono io, che ti parlo?
Mi chiamo Chiara Sinchetto e sono una promotrice di consapevolezza finanziaria.
Dopo alcuni anni di lavoro come consulente finanziario, mi sono accorta che, quando si parla di soldi e di investimenti, bisognerebbe unire una formazione di educazione finanziaria con un lavoro su diverse tematiche di stampo umanistico, che non prescindano dal nostro essere persone con una certa storia ed un certo carattere. Così, ho iniziato a fare proprio questo, mettendomi in proprio e unendo a tutto questo un lavoro sulla finanza personale: la gestione dei nostri soldi tocca tantissime discipline, dalla filosofia alla psicologia alla finanza comportamentale.
Sogno un futuro in cui le persone potranno essere consapevoli e cambiare a piacimento la propria storia finanziaria.
Su Instagram ho coniato l’hashtag #perunafinanzaumanistica.
Condivido valori, passione e ideali di Pocket Manager e per questo sono felicissima di scriverti oggi!
Primo errore: non reinvestire da subito nella propria attività pensandola come vincente
Questo ha decisamente a che fare con il versante “atto di fede”: all’inizio non hai uno storico su cui basarti per capire che investire nel tuo marketing o in quel corso di formazione ti porterà un sensibile aumento del fatturato.
In realtà, probabilmente, anche con qualche anno di lavoro alle spalle sarà molto difficile quantificare un ritorno sull’investimento fatto, visto che una parte di ciò che ti torna indietro sarà intangibile ma non per questo meno importante: quel corso ti permetterà di sentirti più competente e questo si rifletterà sulla sicurezza che emani, mentre il marketing ti permetterà di raggiungere più persone e di scovare il tuo cliente ideale con un po’ di misurabilità in più.
Secondo errore: non farsi un budget per le altre aree della propria vita
Parlavamo di equilibrismi, giusto? Bene, capirai così che il secondo errore può essere dato dall’esasperazione, dal portare all’estremo il meccanismo virtuoso consigliato nel punto precedente.
Se è giusto e doveroso reinvestire fin da subito nella tua attività, è però sbagliato dedicare tutte le risorse economiche soltanto a quella, dimenticandosi delle altre aree della tua vita che sono quelle che ti rendono un professionista migliore perché ti soddisfano e motivano come essere umano.
È quindi sbagliato non pensare ad un budget anche per le attività che facevi prima di metterti in proprio: che fossero dei soldi destinati ad un hobby, o quelli per le uscite con gli amici e le vacanze con la dolce metà, sta di fatto che il privarti totalmente di svaghi e momenti piacevoli, tutti per te, al di fuori dal contesto lavorativo, è sbagliato tanto a livello di tempo sottratto quanto di soldi non utilizzati per questo.
Serve, quindi, un buon work-life balance, tutto tuo, da cercare fin da subito: è un attimo entrare nel circolo vizioso del lavorare soltanto e sarà la tua attività in primis a rimetterci.
Terzo errore: mettere la testa sotto la sabbia e non farsi i conti con il commercialista
Eccolo, lo aspettavamo al varco, è qui che deve intervenire il ragionier Filini che è in te!
Non serve a nulla, infatti, se non a farsi venire l’ansia, non voler capire o sapere quanto dovrai presumibilmente pagare di tasse. In teoria, il commercialista dovrebbe essere il tuo migliore amico e dovresti farti spiegare fin da subito come i soldi dei tuoi incassi destinati a coprire le tasse non siano davvero soldi tuoi. Per questo, dovresti fin da subito cercare di avere chiari i numeri, per poter mettere via i soldi delle tasse, magari anche su un conto separato.
Quarto errore: prescindere dal proprio carattere nelle scelte di investimento
Per quanto potrai essere, normalmente, una persona razionale, non lo sarai mai totalmente quando si parla dei tuoi soldi: emotività, ansie e paure sono pronte a farti distorcere le cose e a farti lo sgambetto, con il risultato finale di fare scelte poco avvedute e perdere dei soldi.
Questo è, semplificato, l’insegnamento che ci viene dalla finanza comportamentale, un campo di studi interdisciplinare che integra economia e psicologia, tanto sociale quanto individuale.
Insomma, il nostro carattere ce lo portiamo dietro anche quando investiamo, che sia per la nostra attività o meno, ma anche in generale nella nostra gestione dei soldi.
Se siamo persone ansiose e timorose, forse è meglio pensarci due volte prima di puntare su investimento potenzialmente redditizio ma ad alto rischio!
Se vuoi cercare di conoscere la tua personalità quando si parla dei tuoi soldi, puoi fare questo simpatico test.
Hai cercato di capire se, in passato o nel presente, hai compiuto qualcuno di questi errori?
Sapere e conoscere è la prima chiave, la seconda è avere la volontà di farlo.
Per cui, se anche ti riconoscessi a pieno in questo identikit, non disperare: puoi, da oggi stesso, cambiare le cose!
E se vuoi iniziare a ragionare con spirito critico, parti dalle basi: ho scritto un manuale di educazione finanziaria, edito da Zandegù, pensato proprio per chi è alle prime armi con questi temi.
S’intitola “I soldi non crescono sugli alberi. Manuale di educazione finanziaria per toglierti la paura di investire” e lo puoi trovare qui, qui o qui.
Ti aspetto!
Chiara Sinchetto
Se ti interessa il tema, puoi scrivermi a info@chiarasinchetto.com oppure approfondire nei miei canali:
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