Debiti: una parola, un brivido lungo la schiena.
Io stessa ne ho avuto uno, anche solo a pensare di scrivere un articolo del genere.
“Cosa stai facendo, Vale? È troppo delicato questo tema!” mi sono detta.
Ci sono delle parole che per molti sono tabù, da non pronunciare per evitare di attirare in qualche modo a sé la sciagura, e “debito” è proprio una di queste parolacce per molti piccoli imprenditori/professionisti italiani. Invece, proprio perché si tratta di un tabù, secondo me va sdoganato.
Se nessuno ne parla (preferendo “lavare i panni sporchi in casa”) allora è bene che qualcuno dica le cose apertamente, per non demonizzare la cosa… e il blog di Pocket è nato proprio per questo: per parlare di cose che tutti pensano ma che nessuno dice, come abbiamo già fatto in tanti altri articoli, come quello sul fallimento.
Quindi tenetevi forte, signori, oggi parliamo di debiti!
Paura del giudizio altrui
Iniziamo col dire che i debiti, così come le entrate, le uscite, i fondi di accantonamento ecc. non sono altro che numeri. Perdona la schiettezza di questa affermazione, ma il solo modo di gestire efficacemente le materie economiche è spogliare i concetti di tutti i carichi emotivi che riducono la razionalità delle scelte e vedere le cose nel modo più oggettivo possibile. In questo caso l’oggettività sta nel fatto che, alla fine, si tratta di numeri e fatti concreti: niente di più, niente di meno.
Ci tengo a fare una doverosa precisazione, però: quando parlo di “spogliare dei carichi emotivi” mi riferisco prevalentemente a sensi di colpa generati dal “sentirsi in debito” verso qualcun altro, vergogna e paura del giudizio altrui. Tutte queste emozioni creano un mucchio di stress e, di fatto, non sono affatto utili perché riducono la lucidità e la prontezza dell’imprenditore nel prendere le decisioni in materia economica, senza però di fatto portare alcun vantaggio.
Quando ti senti così, prova a chiederti:
“Perché mi sento così?” e “Posso fare qualcosa per cambiare le cose?”
Se ti senti così perché pensi di aver sbagliato qualcosa, allora ti consiglio di non punirti né biasimarti, non è di alcuna utilità, cerca piuttosto di imparare la lezione per non ripetere lo stesso sbaglio in futuro. Se puoi fare qualcosa per rimediare, allora smettila di lamentarti e fallo.
Ma se non puoi fare nulla… allora inutile anche lamentarsi, no?!
Il senso di responsabilità
Attenzione però a non buttare via, insieme al marasma emotivo, anche il senso di responsabilità! Quello è invece un sentimento importante, che non solo non va scartato ma anzi va coltivato: è importante capire quando il nostro comportamento influisce sulla vita altrui e in che modo.
Se in qualche modo le nostre scelte comportano un danno a qualcun altro, allora è più che giusto sentirsi responsabili per le conseguenze di quelle azioni. Ad esempio, perché erano previsti dei pagamenti entro un certo limite di tempo che non sono stati erogati come da accordi. E allora bisogna fare tutto il possibile per rimediare, chiaramente nei modi e nei tempi più conformi alle proprie possibilità.
Detto questo e venendo a noi, quello che posso dirti è:
Avere dei debiti, nell’ambito di un’impresa è del tutto normale!
Eh sì, hai capito bene, ho detto che è normale.
Certo, ci sono situazioni fisiologiche e situazioni patologiche, ma mentre nella vita privata si può essere d’accordo con l’assunto per cui “meglio non indebitarsi”, nella vita di un’impresa, soprattutto se in avviamento, questo concetto è quasi completamente da ribaltare.
Mi spiego meglio, seguimi nel ragionamento.
La leva finanziaria
Il concetto della leva finanziaria, detto e ribadito in qualsiasi aula di economia, teorizza che, fin tanto che l’indebitamento rimane entro una certa soglia, non solo non causa alcun danno/difficoltà all’impresa ma, anzi, costituisce un mezzo importante per sostenerne la crescita ed eventualmente anche per ridurre il carico fiscale (le tasse).
Non entro nel merito perché si aprirebbe un mondo anche solo su questo tema, ma sappi che dinamiche di questo tipo esistono e vanno tenute in considerazione. Quindi “avere dei debiti” non significa necessariamente che l’attività stia andando male, anzi in alcuni casi, potrebbe voler dire tutto il contrario.
Le imprese in fase di avviamento
Nel caso delle startup e, più in generale, delle imprese in fase di avviamento è naturale operare stabilmente in rosso, almeno finché le cose non iniziano a prendere il giusto ritmo di marcia. Questa fase, in alcuni casi, potrebbe durare anche diversi anni, dal momento che i costi iniziali possono essere molto elevati e che le entrate spesso non sono presenti o non sufficienti.
Per questo è importante tenere sempre presente che:
- Anche se viene concesso del tempo, i debiti prima o poi vanno ripagati;
- La fase di avviamento non può e non deve durare in eterno, occorre darsi dei limiti e delle scadenze, oltre che prevedere eventuali piani B, C, D…;
- L’attività di monitoraggio diventa fondamentale: le cose vanno tenute sotto controllo e bisogna essere pronti ad intervenire tempestivamente, se i numeri iniziano a non tornare come dovrebbero. Si può fare, anche senza troppe difficoltà, ma occorrono organizzazione, precisione e cura, almeno finché non si esce da questa fase.
Quando i debiti sono troppi
Anche là dove i debiti dovessero esserci ed essere anche eccessivi (quindi non più fisiologici) c’è sempre modo di intervenire per stabilizzarli (evitando che crescano ulteriormente) e ridurli. Per quanto possa essere dura, soprattutto in certi casi, ci sono delle cose che puoi fare per non perdere il controllo della situazione e riportare in pista la tua impresa.
Ecco qualche piccolo consiglio:
- Mantieni sempre il sangue freddo, poiché quando si tratta di soldi le emozioni forti sono spesso cattive consigliere;
- Non permettere a nessuno di giudicarti: solo chi vive nei tuoi panni, può sapere come sei arrivato a quel punto e come ti senti. Piuttosto che sentirti fallito e pensare agli sbagli fatti, quindi, pensa a cosa hai imparato da tutto ciò e rimboccati le maniche per sistemare le cose;
- Non ripagare i debiti facendo altri debiti: non funziona, peggiora solo le cose;
- Non cercare di spostare una montagna tutta d’un colpo, muovila sasso dopo sasso: là dove possibile, chiedi di poter dilazionare i pagamenti in modo da trasformare anche le cifre “grandi” in importi più abbordabili e dilazionati nel tempo. Poco importa se questo comporta il pagamento di qualche interesse in più: l’importante è riuscire a rientrare;
- Porta pazienza: non sono cose che si risolvono in un momento, in genere servono tempo, costanza e piccoli sacrifici ma è assolutamente fattibile;
- Hai più risorse di quanto credi: sia emotivamente, che a livello economico. Sono certa che dando fondo a queste risorse (anche vendendo qualcosa, se necessario) già riuscirai a recuperare qualcosa. Magari non basterà, ma sarà sicuramente un inizio e ti porterà nella giusta disposizione d’animo per cambiare le cose.
Non sei solo: fatti forza e riparti!
Ricorda sempre che i brutti momenti capitano a tutti e che poi passano.
Sei titolare di una piccola impresa e le imprese sono fatte per creare redditi. Se la tua ne genera abbastanza allora ripagare i debiti è solo questione di tempo, basta migliorare la gestione economica; se invece non è così, sfrutta questa grande occasione che hai per capire cosa non va e rendere la tua attività un’impresa sostenibile, anche economicamente.
Come? Dipende da te e dalla tua attività, ogni caso è diverso e, se ti va,puoi chiamarmi, così mi racconti bene la tua situazione e posso darti un primo parere gratuito in merito al da farsi.
Spero con questo articolo di essere riuscita a trasferirti qualche concetto utile riguardo questo tema spinoso e, soprattutto, di averti fatto capire che non sei solo. Gli imprenditori che, in questo momento, si trovano nella tua stessa situazione o anche peggiore sono più di quanti pensi, così come possono esserci tante soluzioni che nemmeno immagini.
Ritrova il tuo coraggio, quindi, fatti forza e riparti: non permettere che il tuo viaggio e la tua piccola impresa finiscano solo per qualche debito!
Con affetto,
Valeria Pindilli
Pocket Manager
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