quando conviene aprire partita IVA

Aprire una partita IVA è una decisione importante nella vita di un professionista che spesso porta con sé numerosi dubbi:

  • che cos’è?
  • come aprire e quanto costa una partita IVA?
  • quando conviene aprire una partita IVA e quando no?

Se stai valutando questa opportunità, ma le informazioni ti sembrano confuse, non riesci a individuare pro e contro o non ti è chiaro il quadro di insieme, questo articolo fa per te!

Per iniziare, ti fornirò una panoramica sulla partita IVA: che cos’è, chi deve aprire partita IVA e come aprire una partita IVA, quale documentazione è necessaria e in che modo inviarla, quali sono i regimi fiscali tra cui scegliere e quanto costa aprire una partita IVA.

In seguito proverò a fare chiarezza su quando conviene aprire una partita IVA e quando no, con degli spunti di riflessione che spero saranno utili per prendere una decisione ragionata e consapevole!

Che cos’è una partita IVA?

Prima di analizzare i passaggi pratici per aprire una partita IVA, vediamo in breve di cosa si tratta. La partita IVA è un insieme di numeri che identificano una società o una persona fisica. È composta da 11 numeri:

  • i primi 7 indicano il contribuente titolare della partita IVA
  • i 3 numeri successivi identificano il Codice dell’Ufficio delle Entrate
  • l’ultimo ha funzione di controllo

Chi deve aprire partita IVA?

A proposito di chi deve aprire partita IVA, sono tenuti ad averne una tutti coloro che svolgono attività d’impresa in forma autonoma, come liberi professionisti, commercianti, artigiani e piccoli imprenditori. Non ricevendo un reddito da lavoro dipendente, infatti, sono chiamati ad adempiere ai propri obblighi fiscali in prima persona, attraverso un’imposta indiretta sul “valore aggiunto” generato dalla loro attività: l’IVA, appunto.

Come aprire una partita IVA?

Di seguito voglio illustrarti di che cosa hai bisogno per aprire una partita IVA e in che modo puoi farlo.

Cosa serve per aprire partita IVA: la documentazione e le modalità

In merito a cosa serve per aprire partita IVA, è necessario presentare la richiesta all’Agenzia delle Entrate che provvederà ad assegnarti il codice identificativo di 11 cifre.

La comunicazione dell’inizio dell’attività va effettuata all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dal primo giorno di attività attraverso l’apposita dichiarazione redatta su modello AA9/12 (ditta individuale e lavoratori autonomi) oppure AA7/10 (società). Puoi scaricare entrambi i moduli dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

I modelli per aprire una partita IVA possono essere presentati in 3 modi:

  1. recandosi presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate
  2. inviando la documentazione con raccomandata con ricevuta di ritorno
  3. attraverso il canale telematico tramite il software scaricabile dal sito dell’Agenzia delle entrate

Mi raccomando: nei primi due casi, ricorda di presentare anche un documento di riconoscimento!

Il codice ATECO

Contestualmente all’apertura della partita IVA, avrai l’obbligo di comunicare il codice ATECO, una combinazione alfanumerica che identifica il settore e la tipologia di attività economica svolta.

La posizione INPS per aprire una partita IVA

Da ultimo, è importante ricordare che i titolari di partita IVA devono aprire la propria posizione previdenziale all’INPS per il pagamento dei contributi. Per quanto riguarda l’INAIL (per l’assicurazione obbligatoria), sono esclusi i titolari di ditte individuali commercianti senza dipendenti e i professionisti senza dipendenti.

A quale regime fiscale aderire?

In quanto titolare di partita IVA dovrai scegliere qual è il regime fiscale più adatto alle tue esigenze. Attualmente i regimi previsti sono due: quello forfetario e quello ordinario.
Te li illustro di seguito.

Il regime forfetario

Nell’aprire una partita IVA, accedono al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente hanno, contemporaneamente:

  • conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro;
  • sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.

La partita IVA che aderisce a regime forfetario gode di diverse agevolazioni: un regime contabile semplificato (non c’è obbligo di registri contabili, di iscrizione INAIL, di compilazione degli ISA, iscrizione al Registro delle Imprese e altro) e di un regime fiscale con aliquota unica. Infatti, al reddito imponibile si applica un’unica imposta, nella misura del 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, Irap). Garantendo maggiori vantaggi per chi avvia una nuova attività, l’imposta sostitutiva è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività in presenza di requisiti specifici.

Il regime ordinario

In questo caso, è obbligatorio sottostare a ulteriori obblighi di natura contabile, amministrativa e burocratica.

Prima di tutto, è obbligatorio l’utilizzo della fatturazione elettronica. Inoltre, in caso di apertura di partita IVA per ditta individuale, ad esempio, si sarà chiamati a:

  • iscriversi al Registro delle Imprese
  • effettuare liquidazione e versamenti IVA
  • tenere i registri contabili
  • compilare gli Indici Sintetici di Affidabilità

Inoltre, nell’aprire una partita IVA in regime ordinario, entrano in campo anche il pagamento dell’IRPEF o dell’IRES e dell’IRAP. Queste ultime due hanno delle aliquote uniche. Per determinare l’IRPEF invece si deve tener conto delle aliquote stabilite annualmente dal Collegato Fiscale alla Legge di Bilancio.

Quanto costa aprire una partita IVA?

Se la procedura è svolta autonomamente, l’apertura della partita IVA è gratuita (al netto di eventuali bolli e diritti di segreteria). Nel caso in cui tu decida di rivolgerti ad un professionista per lo svolgimento della pratica, potrebbe essere richiesto il pagamento di una parcella, il cui importo può variare da fornitore a fornitore.

Aprire partita IVA o no: cosa fare?

Probabilmente, ora che hai le idee un po’ più chiare sia su come aprire e quanto costa una partita IVA, sia su chi deve e su cosa serve per aprire partita IVA, ti starai domandando: quindi, è preferibile aprire partita IVA o no? Voglio allora condividere con te alcune riflessioni che credo possano esserti d’aiuto nel rispondere a questa domanda.

Non ti conviene aprire una partita IVA se…

  • l’idea di business che hai in mente non è chiara, e se non hai progetti attivi e obiettivi a lungo termine;
  • non svolgi o non hai intenzione di svolgere questa attività stabilmente, o se questo tipo di lavoro non ti porterà a breve a superare almeno i 5.000 € di fatturato annuo: in poche parole, se non ne ottieni un adeguato compenso;
  • cerchi solo un modo come un altro per fare cassa. Avviare una nuova attività è impegnativo, sia mentalmente che in termini di tempo, risorse ed energie. Inoltre, avere una partita IVA non ti garantisce fin dal primo momento entrate stabili e certe ogni mese (come quelle da lavoro dipendente). Il lancio di un nuovo business sul mercato richiede tempo e può essere complesso da gestire, soprattutto per chi è alla prima esperienza imprenditoriale. Naturalmente i tempi, i costi e i rischi legati all’avviamento variano molto da un soggetto all’altro. Tieni presente però che saper fare un certo lavoro, anche bene, non basta per gestire un’attività in proprio. Oltre alle dinamiche relative alla propria attività, occorre conoscere anche quelle legate al business in oggetto. Muoversi con metodo ed essere consapevoli delle conseguenze che potrebbero avere le scelte di gestione anche negli anni a venire è fondamentale per evitare rischi e sprechi di preziose risorse.

Quando conviene aprire la partita IVA?

Se hai un’idea di business forte e sai dove vuoi arrivare. Se gli obiettivi sono chiari e sei consapevole che si tratta di un impegno a lungo termine. In questi casi non farti problemi, aprire la partita IVA può essere la tua strada!

A differenza di qualche anno fa, quando all’apertura della partita IVA erano ancora legati una serie di costi fissi e inderogabili, oggi quasi tutti gli oneri fiscali e previdenziali dipendono, in percentuale, dal fatturato. Certo, potrebbero esserci altri tipi di costi fissi da tenere in considerazione. Faccio riferimento per esempio alla consulenza di un commercialista, all’eventuale affitto di locali o macchinari e all’iscrizione all’albo professionale, se l’esercizio della tua professione ne prevede uno. Ti invito dunque a tenerne conto e magari a fare delle proiezioni ma anche a non lasciarti abbattere. Se hai in programma di fatturare tanto e bene, questi costi verranno ripagati dalle entrate e sarà molto più agevole e snello lavorare con partita IVA invece che con la ritenuta d’acconto (per te e per gli altri!).

La ritenuta d’acconto: un breve excursus

Ho citato la ritenuta d’acconto perché è la via che più spesso viene proposta a chi desidera aprire una partita IVA, per gestirne le primissime fasi di avviamento. Spesso mi confronto con professionisti che, incerti sul da farsi, preferiscono ricorrere alla ritenuta d’acconto invece che aprire una partita IVA. Eppure bisogna stare attenti a non commettere un errore: la ritenuta d’acconto non è una strada alternativa rispetto all’apertura di una partita IVA, ma uno strumento diverso, che viene utilizzato per gestire ben diverse esigenze. 

La ritenuta d’acconto è una modalità di riscossione dei tributi pensata per tutti coloro che NON desiderano avviare un business, NON sono coinvolti in progetti continuativi che superano i tre mesi di durata e NON hanno obbiettivi a lungo termine né aspettative di fatturato che superino i 5000 € annui (una cifra forfettaria, ma indicativa). Si trovano dunque a dover gestire delle piccole entrate occasionali che però non sono assimilabili né ad un lavoro dipendente né ad un vero e proprio business e attraverso questo strumento possono dichiarare gli incassi e gestirne la tassazione senza ulteriori vincoli.

Ti consiglio di valutare l’uso della ritenuta d’acconto solo se non hai ancora la certezza di voler avviare un’attività in proprio, non hai la certezza di avere in mano un vero e proprio business o finché il lavoro non supera la durata o l’importo sopra individuati come “limite”. In tutti gli altri casi, lo strumento più corretto da utilizzare è la Partita IVA. 

Considerazioni avanzate

Giunti a questo punto, vorrei condividere con te alcune ulteriori considerazioni che credo possano esserti utili nel decidere se aprire partita IVA o no.

  1. LO VUOI DAVVERO? Una partita IVA è pur sempre un business (seppur piccolo): vuoi davvero buttarti in un’avventura di questo tipo senza la certezza di voler fare impresa?
  2. LA TUA META: La partita IVA è il primo passo in quella che potrebbe essere la tua vita di impresa. Questo assunto porta con sé tante altre domande e considerazioni che dovrebbero precedere l’apertura della partita IVA: qual è il tuo sogno? Perché questa impresa merita di esistere e di essere portata avanti? Quali obiettivi vuoi raggiungere? Quali risorse iniziali puoi e vuoi dedicare al business (risorse, competenze, tempo, personale…)? Ogni viaggio ha inizio con la scelta di una meta!
  3. IL TUO VIAGGIO: sai come usare le tue risorse per raggiungere gli obiettivi che hai prefissato? Hai già un prodotto/servizio pronto per il lancio? Hai in mano dei feedback di clienti (attuali o potenziali) che ti dicono che hanno bisogno del tuo prodotto/servizio e pagherebbero per utilizzarlo? Cos’altro ti farebbe vivere questo nuovo viaggio in maniera piena ma anche serena e senza stress?

Se sai già rispondere a queste domande, bando agli indugi: ci siamo, sei più che pronto/a per partire! Se invece queste brevi considerazioni iniziali ti hanno creato incertezza, prova a prenderti ancora un po’ di tempo per pensarci su. Non sempre le risposte arrivano subito ma iniziare a pensare le cose in questi termini può permetterti di trovarti al timone della tua impresa fin da subito, invece che in balia degli eventi.

Naturalmente se hai bisogno di qualcuno di esperto con cui confrontarti su questi temi, per capire se il tuo business ha tutte le carte in regola per partire, possiamo parlarne insieme. Clicca qui e prenota subito una prima chiamata conoscitiva direttamente con me!


Eccoci giunti alla fine di quello che spero sia stato un articolo utile per chiarirti le idee e fornirti degli spunti di riflessione.

Partendo da che cos’è una partita IVA, come aprirla e da che cosa è caratterizzata, ho condiviso con te alcune riflessioni su quando conviene aprire una partita IVA e quando invece no. Spero che questi spunti siano stati utili per te, per chiarirti le idee e magari anche per iniziare a riflettere in maniera nuova su quella che potrebbe essere, da qui a poco, la tua nuova avventura!

 

Con affetto,

Valentina Colombo

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