Cerco locale commerciale in affitto“: questa è una delle richieste più diffuse tra i negozianti e i piccoli imprenditori. Per questo motivo, oggi vorrei discutere di un tema a cui mi è capitato spesso di pensare in questo periodo: lascelta della sede.

Per una piccola attività si tratta di una delle scelte più delicate da compiere, anche perché i fattori che rendono un locale più o meno “adatto” sono molteplici, a volte in conflitto tra loro, e spesso messi in secondo piano dalla fretta di partire. Tuttavia le conseguenze più evidenti di tale scelta emergono solo col senno di poi e hanno un peso strategico non indifferente, sia per la sussistenza sia per lo sviluppo nel tempo dell’attività. Vediamo insieme alcuni punti salienti.

1. Uno spazio funzionale

È assolutamente fondamentale che il locale prescelto sia funzionale all’attività che verrà svolta al suo interno. “Banalmente ovvio” – mi dirai – e “Meno di quanto pensi” – ti rispondo – perché nella fretta di partire molti scelgono lo spazio in funzione della capienza (pensando, ad esempio, alla quantità di arredi e macchinari che dovrà ospitare) trascurando però la vivibilità del luogo, o viceversa. Inoltre solo pochi pensano allo spazio non tanto in relazione a ciò che ospiterà nel breve periodo ma anche nel medio lungo termine. Mi spiego meglio facendo un esempio.

La storia di Maria

Maria sta per aprire un panificio in un piccolo paese e sta cercando un locale che, oltre alle dovute accortezze di ordine strutturale, possa ospitare due dipendenti e un po’ di magazzino nel retrobottega. Tra due o tre locali utili, lei sceglie quello che soddisfa sufficientemente le sue esigenze al minor prezzo. “Basterà” – pensa tra sé e sé. “Meglio non caricarsi di costi eccessivi adesso, che non so nemmeno se il business funzionerà; se servirà, più avanti mi sposterò in un locale più grande”.

La sua scelta è ragionevole e il locale che ha individuato le permette di aprire un bel negozio, intimo e familiare, come piace a lei. È molto brava nel suo lavoro e in poco tempo inizia a farsi un nome nei dintorni. Col passare del tempo però la merce in magazzino si accumula, gli ordini aumentano ma non abbastanza da giustificare un trasloco, serve assumere una terza persona perché il carico di lavoro cresce e intanto nel locale si sta sempre più stretti.

Maria e i suoi colleghi si adattano e si fanno sempre più piccoli per starci dentro, ma aumentano i conflitti sia tra i collaboratori (che non fanno che pestarsi i piedi a vicenda, letteralmente) sia tra i clienti. Più volte capita che qualcuno non entri perché c’è troppa fila all’ingresso e ciò impedisce alla piccola attività di fare quel salto di qualità che permetterebbe di spostarsi in una sede più grande.

Tutto questo perché tra la dimensione iniziale del business (“X”) e quella necessaria per passare a una sede più grande (“Z”), c’è spesso una fase di mezzo che molti trascurano, un momento “Y” in cui il business è troppo grande per il locale X e troppo piccolo per traslocare in Z. Tutto ciò è più comune di quanto potrebbe sembrare a prima vista e, se non gestito correttamente, potrebbe causare grossi danni sia al business in sé sia alla sua immagine e reputazione.

2. Un’esperienza da vivere

Inutile negarlo, il business non è più quello di una volta e la piccola imprenditoria sta risentendo molto di questo cambio di marcia dovuto, tra le altre cose, alla globalizzazione, a crisi economiche internazionali e a un mercato nazionale che è sempre più saturo di offerte e difficile da conquistare.

Serve fare una cosa che prima non era necessaria: pensare ai clienti,pensare come i clienti, mettersi nei loro panni, costruire per loro un’esperienza coerente con ciò che complessivamente si vuole comunicare di sé.

Per i negozi e le altre attività che sfruttano una sede fisica, il locale è un tassello importantissimo di questa esperienza, perché quando si tratta di immagine d’impresa anche i muri parlano ai clienti (sul serio). Risparmiare sui mobili, affidarsi al gusto personale, scegliere location comode e spaziose ma poco pratiche da raggiungere… Queste e molte altre potrebbero rivelarsi col tempo delle scelte sbagliate, in grado di influenzare pesantemente il bilancio dell’attività, solo perché ci si è dimenticati all’inizio di tenere conto dei bisogni e dei desideri dei clienti.

Non solo non si è riusciti a costruire un’esperienza positiva, ma anzi, a volte, si è finito inconsapevolmente a crearne una negativa… non sempre è possibile rimediare agevolmente a ciò ex post.

3. Un’opportunità immobiliare

Come ogni altro immobile, i locali commerciali sono soggetti a fasi di mercato più o meno convenienti per l’acquisto o l’affitto, con ventagli di scelta più o meno vasti e zone geograficamente più o meno appetibili. Limitare la scelta ai locali disponibili solo in un breve periodo di tempo o solo agli annunci provenienti da una determinata fonte (tipo: un sito internet, un’agenzia immobiliare, ecc.) potrebbe pregiudicare l’occasione di trovare delle migliori opportunità che potrebbero presentarsi di lì a poco. Bando alla fretta dunque e occhio alle offerte, perché l’occasione giusta potrebbe essere proprio dietro l’angolo.

Guida pratica alla scelta: “Cerco locale commerciale in affitto”

 Se devi avviare un’attività, dunque, il mio invito è di non avere fretta e di fermarti un momento a riflettere per porti delle domande prima di scegliere. Ti lascio ora una guida pratica da consultare prima di digitare online: “Cerco locale commerciale in affitto”.

  • Il locale che desidero ha tutto ciò che serve per renderlo funzionale oggi?
  • Il locale che desidero ha tutto ciò che serve per renderlo vivibile oggi? Ricorda che la vivibilità passa per i sensi: c’è abbastanza spazio? Si sta comodi? Come sono gli interni? E il panorama? Ci sono rumori o odori forti/fastidiosi?
  • Quanto potrei crescere in questo locale?
  • In cosa, invece, questo locale NON mi permetterebbe di crescere?
  • Qual è la soglia (massima e minima) entro la quale mi converrebbe rimanere in questo locale, invece di cambiare, anche in relazione ai costi di un eventuale trasloco?
  • Quali sono gli indicatori che devo tenere presenti per valutare se e quando trasferirmi in un altro locale (più grande o più piccolo)? Ad esempio: numero di clienti, numero di dipendenti, numero minimo, medio e massimo di persone che il locale può ospitare, quantità di beni che possono essere comodamente ospitati al suo interno, ecc.
  • Questo locale è (o può essere reso) coerente con ciò che voglio comunicare della mia impresa?
  • Quale esperienza vivrebbero i clienti, entrando nel locale? E i dipendenti? È come quella che vorrei che vivessero?
  • Dove posso informarmi sui locali disponibili o a chi posso delegare questo compito?
  • Cosa mi conviene fare in relazione alla fase in cui si trova il mercato immobiliare? Mi conviene acquistare o affittare? Mi conviene accettare le condizioni proposte o trattare? Contratto a lungo o breve termine?…

Se la prima cosa che dici alle persone che incontri è: “Cerco un locale commerciale in affitto”, allora posso assicurarti che il tuo trasloco, almeno quello mentale, è già iniziato.

Se alla fine di questo lavoro avrai ancora dei dubbi su come procedere al trasloco fisico, ad esempio su come individuare degli indicatori utili o comecostruire un’esperienza d’acquisto per i tuoi clienti in relazione ai loro desideri e bisogni, beh… considerami pure a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento.

Tranquillo, la prima consulenza con me è sempre gratuita, contattami e potremo confrontarci per riflettere insieme sulla scelta giusta per te!

Con affetto,

Valeria Pindilli

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