“Ma io non sono un leader!” E’ una frase che tanti imprenditori e liberi professionisti pronunciano spontaneamente quando pensano al proprio ruolo. Non si sentono leader e si stupiscono se si evidenzia che ci sono diversi modi di essere leader, non solo quelli autoritari ma anche quelli basati sul carisma e sulla non violenza, come dimostra l’esistenza di figure come quella di Gandhi. Nell’articolo di oggi scopriamo insieme come e quando nasce la leadership di un imprenditore e perché è così importante nello sviluppo di un’impresa.
Leadership skills: come può essere la leadership
Uno dei blocchi che frena molti imprenditori dal sentirsi leader è dovuto ad esperienze con leader autoritari e poco partecipativi o a convizioni negative sulla leadership. Esistono molti “miti” sul leader-capo, così radicati culturalmente che possono provocare un vero e proprio rifiuto in coloro che non condividono questi tipi di leadership.
Un esempio iconico di leader autoritario è Miranda Priestley del film “Il Diavolo veste Prada”, interpretata magistralmente da Maryl Streep. Lei è l’incarnazione di un modello tanto affascinante nella fiction quanto spesso intollerabile nella realtà. E’ importante che l’impresa abbia il suo leader ma talvolta l’imprenditore non si sente (o addirittura non desidera essere!) tale: come si può uscire da questo vicolo cieco? E quindi, quando e in che modo nasce la leadership di un imprenditore? Una scoperta che arriva direttamente dall’esperienza al fianco di molte imprese è che non esiste un unico modo di essere leader ed è possibile scegliere di sviluppare un proprio stile tra diversi tipi di leadership, basato sulle competenze (leadership skills) in linea con i propri valori.
Quali sono le caratteristiche di una leadership partecipativa
Un possibile modello alternativo di leadership, che si adatta molto bene alla complessità del contesto attuale, è la leadership partecipativa. Cosa cambia rispetto alla leadership “classica” e quali sono le caratteristiche di una leadership partecipativa? Semplicemente, quest’ultima si basa su alcuni concetti chiave:
- Partecipazione attiva del leader ai progetti in corso
- Libertà dei collaboratori di portare avanti in autonomia il lavoro
- Supporto reciproco costante
- Apertura del leader a proposte e idee del team
Una leadership di questo tipo non si sviluppa da un giorno all’altro ma richiede un periodo di costruzione in cui coinvolgere gradualmente i collaboratori, oltre che crescere e definire sempre più il proprio “stile” come leader.
Leader si diventa: da leader solitario a team leader
Un passaggio delicato che molti imprenditori si trovano a vivere è quello dal lavoro individuale al lavoro di squadra. C’è un limite alla quantità di lavoro che un singolo individuo può svolgere in prima persona e spesso l’impresa, se vuole crescere, necessita di nuovi collaboratori o partner.
Si tratta di una fase articolata in cui l’imprenditore deve acquisire la capacità di delegare e di coordinare uno o più collaboratori diventando così un team leader. In questi momenti lo sviluppo delle leadership skills e la definizione del proprio specifico stile di leadership diventano passaggi fondamentali per consentire alla propria impresa di svilupparsi. Vediamo insieme quali sono gli step necessari per attraversare efficacemente questo periodo di transizione.
Leadership per l’eccellenza: la nascita e la crescita del leader
Se è indubbio che alcuni tratti della leadership siano attitudini innate, è altrettanto vero che la leadership è basata su skill caratteriali che si possono apprendere ed allenare. Comprendere questo è fondamentale, perché la crescita e il successo di un’impresa sono direttamente collegati alla crescita del leader e di tutti i membri del suo team.
Condividiamo alcune linee guida per il percorso di allenamento di un leader che punta all’eccellenza:
- Definire in modo chiaro la propria visione, missione e valori
- Scoprire che tipo di leader si vuole diventare
- Individuare degli esempi positivi di leader a cui ispirarsi
- Allenare i propri punti di forza come team leader
- Scegliere un team che condivide il suo scopo d’impresa
- Sviluppare fiducia nel team e capacità di delega
- Far crescere ogni membro del team
Sembra tutto chiaro e semplice sulla carta, vero? Eppure ciascuno di questi punti richiede un grande lavoro su sé stessi per essere sviluppato e acquisito. Potremmo scrivere interi articoli per ognuno di essi, e forse pian piano lo faremo pure!
Donne e leadership: un binomio che può diventare vincente
Proprio in questo momento nel mondo sta avvenendo una vera e propria rivoluzione: la leadership femminile, per molto tempo screditata e ostacolata sta finalmente emergendo con prepotenza e reclamando il proprio spazio. Ho ritenuto quindi essenziale dedicare almeno un piccolo focus a questo tema. In particolare, avendo lavorato con molte donne imprenditrici mi è stato spesso chiesto se ci sono differenze tra i tipi di leadership maschile e femminile. Per diversi anni le donne hanno avuto un minore accesso a ruoli di leadership ed hanno avuto poche occasioni per trovare modelli di donne leader a cui ispirarsi, col risultato di esasperare talvolta i tratti peggiori della leadership maschile.
Come può essere la leadership femminile? Ogni donna può avere l’opportunità per definire il proprio stile tra i diversi tipi di leadership mettendo in luce i propri punti di forza. Un esempio?
Da team a famiglia: la leadership partecipativa in Pocket Manager
Da qualche mese ho avuto l’opportunità di entrare a far parte del team di Pocket Manager e mi sono subito sentita a casa, proprio come in famiglia. Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con altre professioniste molto valide, ognuna con i propri punti di forza e le proprie aree specifiche di competenza. Sono stata sostenuta nei momenti di difficoltà e, a mia volta, ho potuto sostenere gli altri membri del team. Quando nasce dunque la leadership di un imprenditore? La founder Valeria Pindilli ha adottato una leadership partecipativa, ispirando e supportando il team e, al tempo stesso, facendosi consigliare e supportare dal team nei momenti in cui aveva bisogno di aiuto o anche solo bisogno di staccare. Questa “reciprocità” nel prendersi cura gli uni degli altri e soprattutto di prendersi cura del leader tanto quanto il leader si cura dei collaboratori non è scontato. L’esempio dimostra come per crescere nel business non si debbano per forza adottare gerarchie “verticali” (con qualcuno che sta al vertice a dirigere i lavori e qualcuno che sta in basso a operare). Dei modelli “orizzontali” e paritari possono essere altrettanto validi e funzionali, a patto che si definiscano accuratamente le procedure e si crei una cultura d’impresa chiara e condivisa.
Il leader: definire il proprio stile di leadership
Adesso è arrivato il tuo momento. Magari sei già un leader senza saperlo e senza riconoscertelo, oppure hai già pienamente abbracciato un tuo stile di leadership.
Sei un punto di riferimento per gli altri? Le persone intorno a te ti chiedono spesso consiglio? Sei in grado di coinvolgere gli altri nella realizzazione di un progetto in cui credi? Se hai riposto sì ad una o più di queste domande è probabile che tu abbia già in te le qualità di un team leader! Il vero viaggio inizia nel momento in cui definisci quale tipo di leader vuoi diventare e da lì si evolve, senza finire mai.
Se il tema ti appassiona e vorresti scoprire di più su che leader sei e soprattutto che leader potresti diventare, facciamoci due chiacchiere! Potremmo conoscerci e scoprire molte cose con un semplice caffé virtuale.
Ti auguro il meglio,
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