Quando crei e gestisci una piccola impresa, la prima cosa che impari a mettere da parte sono le certezze. Non hai garanzie che il tuo progetto funzioni. Non hai prove che le tue idee siano giuste e non hai un tasto CANC da premere, per resettare e tornare indietro, qualora le cose non dovessero andare.

Eppure dentro di te sai che le cose potrebbero funzionare, riesci quasi a vedere la vita che potresti avere se anche solo uno dei progetti che hai in mente diventasse realtà… E allora decidi di rischiare: ti assumi le responsabilità delle tue idee, metti da parte tutte le risorse che ti potrebbero servire e parti per il viaggio.

 

Punto tutto sulla mia impresa!

Per gli imprenditori è naturale assumersi dei rischi per sperimentare cose nuove, dimostrare la fattibilità dei propri progetti o realizzare un sogno che esiste solo nella loro mente. Insomma, per loro scommettere è come respirare: non lo fanno apposta, è così e basta!

Tante persone sfornano continuamente idee di business, anche ottime, ma alla fine solo i veri imprenditori riescono a trovare il coraggio e i mezzi per realizzare i propri progetti. Attenzione però, perché questa attitudine al rischio all’apparenza positiva, si può rivelare un’arma a doppio taglio. Da un lato, la spinta a investire ti motiva e ti induce a fare cose che magari nessun altro farebbe, dall’altro però, se non la gestisci bene, rischia di mettere a repentaglio la tua impresa.

Basta un attimo per trasformare una piccola impresa in un gioco d’azzardo.

Cosa metti davvero in gioco? 

Quando inizi a scommettere sulle tue idee non ci sono solo dei soldi in ballo ma anche molti altri fattori personali. Mi riferisco a relazioni, reputazione, rispetto, autostima e aspirazioni, ma anche speranze, paure, beni materiali e, a volte, anche valori.

Alcuni imprenditori raccontano che in questa tempesta di scelte ed eventi è unicamente il loro istinto a guidarli, come fosse una voce interiore che suggerisce sempre la strada giusta da percorrere. Tuttavia, non tutti sono dotati di questo grande dono e, anche chi è abituato a fare affidamento sul proprio istinto, a volte rischia di trovarsi in difficoltà.

Ad esempio, quando la posta in palio è troppo alta, il coinvolgimento personale dell’imprenditore non riesce ad impedire l’entrata in gioco dell’emotività. In questi casi diventa quasi impossibile ascoltare il cuore e distinguere ansie e aspirazioni emotive dal puro e semplice istinto… Fare la scelta giusta, in certe situazioni, non è poi così semplice.

 

La paura di sentirsi soli

È normale in questi casi avere paura.

È normale non sapere a chi rivolgersi, perché l’unica voce che si vorrebbe sentire è quella interiore che però, coperta dal coro delle emozioni, sembra quasi essere sparita.

È normale sentirsi soli, perché nessun altro potrà mai capire quante cose ci sono in ballo o intuire al posto tuo quale sarà la strada giusta da percorrere.

Tutto questo spesso genera così tanto terrore che molte persone decidono di non partire affatto, di non rischiare, pur sentendo magari di rinunciare a delle grandi opportunità.

E allora mi chiedo: “Esiste un modo per permettere agli imprenditori di seguire il proprio istinto, senza mettere a rischio l’intera impresa? Fare business, in fondo, è un’attività economica che va gestita con razionalità oppure è un continuo lancio di dadi dall’esito incerto?”

 

La propensione al rischio

Secondo me, esiste un modo per non trasformare il business in un gioco d’azzardo.

Ma per seguirlo occorre prima di tutto comprendere a fondo la natura e il carattere dell’imprenditore e la sua “propensione al rischio”. Di conseguenza, bisogna creare delle strutture interne e dei processi decisionali che lo rassicurino, mettendolo a proprio agio nel percorrere anche le strade più tortuose. Inoltre, è necessario verificare la fattibilità delle sue idee prima di puntare (a magari perdere) tutto su di esse.

Questo è il primo articolo di una serie che tratterà proprio il tema del “Business: un gioco d’azzardo”, attraverso cui io e il mio team abbiamo intenzione di analizzare tutte le sfaccettature della propensione al rischio degli imprenditori e degli effetti che ciò può avere sulle loro piccole imprese.

 

Il mio punto di vista

Negli anni in cui ho lavorato come consulente strategica per le piccole imprese, sono entrata a contatto con imprenditori di ogni genere, che riportavano all’interno delle loro attività gestioni più o meno rischiose. Dalla libera professionista con diverse assicurazioni e fondi rischi, all’imprenditore che non riesce a smettere di puntare tutto sulle proprie idee di business.

La sfida, nel mio lavoro, è proprio quella di trovare delle soluzioni adatte a ciascuno di loro.

La soddisfazione più grande, invece, è di ascoltare le loro storie di successo e sapere in qualche modo di farne parte.

E tu? Sei un imprenditore “che punta tutto sulle proprie idee” o uno che “non si butta senza paracadute”? Ti è mai capitato di credere tanto in un’idea da investire tutto su di essa? Com’è andata?

Se ti va, raccontaci la tua storia: potresti diventare il protagonista dell’ultimo articolo di questa serie dedicata al gioco d’azzardo!