Non vorrei esagerare, ma fino a ora ho avuto l’impressione che un buon 90% degli imprenditori con cui mi sono relazionata per lavoro desse una grande importanza a tutto ciò che è operativo nel portare avanti il proprio business, tralasciando in tutto o in parte gli aspetti strategici. Comprensibile, visto che siamo naturalmente portati a pensare che tutto ciò che è “pratico, urgente e tangibile” in qualche modo conti di più rispetto a ciò che non lo è… ma sarà poi così corretto questo modo di vedere le cose?

Ti faccio un esempio banale, che può essere utile a ragionare insieme in termini semplici su cosa sia la strategia e cosa l’operatività. Prendo in esame due giochi a cui sicuramente anche tu avrai giocato almeno una volta da piccolo, uno molto “operativo” e uno decisamente “strategico”: il nascondino e la dama.

 

Strategia e operatività a nascondino

Il nascondino è un gioco estremamente pratico, che richiede velocità e prontezza di riflessi. Potremmo dire che è tutto un gioco di gambe, in cui vince chi riesce a “fare tana” il più in fretta possibile. Contare, nascondersi e correre sono tutte attività operative e concrete che richiedono un’azione. Eppure, se non ricordo male, molto spesso non era la velocità il fattore determinante per una vittoria o una sconfitta piuttosto, a fare davvero la differenza, era la capacità di individuare il nascondiglio migliore e di prevedere ciò che avrebbero fatto gli altri giocatori. Ci hai mai fatto caso? Molte volte a vincere non era il bambino più veloce ma quello che si era nascosto meglio ed era riuscito a sgattaiolare alle spalle di “chi contava” per fare tana, senza nemmeno bisogno di correre.

 

Strategia e operatività a dama

Prendiamo invece la dama: un gioco infernale per chi da piccolo non riusciva a stare più di trenta secondi fermo su una sedia e il paradiso per chi invece, forse perché un po’ più introverso, puntava tutto su astuzia e ragionamento. Il gioco è apparentemente strategico: la vera sfida non si svolge sul tavolo ma nelle menti dei due giocatori, intenti a cercare di leggere e prevedere le intenzioni dell’avversario per sfruttare ogni possibile disattenzione a proprio vantaggio. Eppure hai mai visto una partita in cui nessuno muove mai un pezzo? In cui le parole e i gesti non hanno alcun peso? Io no, anzi, ricordo che a volte un movimento fatto al momento giusto aveva il potere di cambiare le sorti di una partita.

 

 Strategia e operatività: un connubio indissolubile

Non c’è operatività senza strategia dunque, se davvero vuoi puntare a vincere, evitando il rischio di correre per ore e disperdere energie a vuoto.

Allo stesso modo non c’è strategia senza operatività perché una bella idea, finché rimane nella mente di chi la pensa, resta solo un sogno e mai un progetto.

Ci vorrebbero, dunque, le due insieme, non l’una o l’altra, se intendi davvero far funzionare le cose. Come potrebbe essere altrimenti?

Sembra così semplice, lo facevi già da bambino nel giocare a dama, a nascondino e a qualsiasi altro gioco. Allora perché quando diventiamo grandi scegliamo deliberatamente di non dedicare affatto la giusta attenzione alla strategia ma ci buttiamo a capofitto nell’operatività? Nonostante i rischi siano maggiori e dalla riuscita di un progetto dipende molto più che una semplice vittoria/sconfitta e, soprattutto, non si tratta di giocare ma di fare business. Forse, perché non abbiamo tempo per fare tutto? Ci sono delle scadenze da rispettare? Davvero sono questi i motivi? Perché non ci sarà mai tempo e ci saranno sempre delle scadenze da rispettare, di volta in volta più stringenti, finché non deciderai di cambiare il modo di giocare.

Adesso che hai capito che differenza c’è tra strategia e operatività e qual è l’importanza delle due, che ne dici di iniziare a pensare alla strategia per il tuo business?

Scrivimi un messaggio in privato per raccontarmi la storia del tuo business: insieme analizzeremo il tuo stato attuale e valuteremo le azioni da intraprendere.

 

Con affetto,

Valeria Pindilli

Pocket Manager